Fabio Rossi (Università degli Studi di Messina)
Gli interventi di critici cinematografici tra il 1936 e il 1945 nelle principali riviste di cinema
italiane, su argomenti di carattere linguistico, precedono di qualche anno la grande stagione
del Neorealismo. Il presente contributo, sulla base di 112 articoli raccolti in cinque periodici, mostra
l’importanza e la precocità delle discussioni sull’italiano dello schermo. Si tratta di una porzione
della questione della lingua e delle ideologie linguistiche finora trascurata dagli studi e, per questo,
di grande interesse. I filmologi italiani hanno inaugurato argomenti poi destinati ad ampia fortuna,
quali il ruolo e il funzionamento della parola rispetto all’immagine, il doppiaggio, il rapporto
tra parlato, scritto e trasmesso, la necessità di una lingua per la comunicazione pubblica e media
comprensibile a tutti, il rapporto tra italiano e dialetti. Nella loro veste di addetti ai lavori di un mezzo
di massa, gli articolisti qui analizzati hanno compreso, prima dei linguisti, l’urgenza di reperire un
codice quasi paradossale: realistico e comprensibile, naturale e universale.